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Terremoto Myanmar: sale bilancio vittime
Sono 2.719 quelle accertate, 4.521 i feriti e oltre 400 dispersi. Una donna 63enne estratta viva dopo 91 ore sotto macerie. L'Onu vigila su aiuti nel Paese: "Arrivano ma serve di più"
 Si aggrava il bilancio del devastante terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar venerdì scorso. Secondo quanto dichiarato dal generale Min Aung Hlaing, leader della giunta militare birmana, il numero delle vittime ha raggiunto quota 2.719, mentre i feriti sono circa 4.521 e oltre 400 persone risultano ancora disperse.
In mezzo alla tragedia emerge una storia di speranza: una donna di 63 anni è stata estratta viva dalle macerie di un edificio crollato nella capitale Naypyitaw dopo 91 ore, un salvataggio straordinario considerando che, secondo gli esperti, le probabilità di trovare sopravvissuti diminuiscono drasticamente dopo 72 ore dal sisma.
Sul fronte degli aiuti umanitari, le Nazioni Unite hanno smentito notizie riguardanti blocchi o dirottamenti nella distribuzione dei soccorsi. Marcoluigi Corsi, coordinatore umanitario dell'ONU, ha dichiarato da Rangoon che "finora siamo riusciti a fornire assistenza alla popolazione" e che "non c'è stata alcuna appropriazione indebita di aiuti".
L'ONU ha sottolineato che la risposta al terremoto è stata coordinata con tutte le parti interessate sul campo, comprese le autorità militari, seguendo i principi umanitari di imparzialità e neutralità. Tuttavia, Tom Andrews, relatore speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar, ha chiesto la cessazione degli attacchi militari della giunta, la rimozione degli ostacoli agli aiuti e un maggiore supporto dalla comunità internazionale. |
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01-04-2025
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