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Caso Almasri, Nordio: ministro non è passacarte
Informativa del governo in Aula alla Camera. Piantedosi: "Espulso per sicurezza". Momenti di tensione con le opposizioni che ribattono dai banchi e la maggioranza che applaude
I ministri Nordio e Piantedosi hanno riferito oggi in Parlamento sulla vicenda del generale libico Almasri. La premier Meloni, assente, ha delegato l'informativa ai due ministri competenti.
Nordio ha evidenziato diverse criticità nella gestione del mandato di arresto internazionale, giunto il 10 gennaio in modo informale e in lingua inglese. Il ministro ha sottolineato errori nella datazione dei reati contestati, corretti solo successivamente dalla Corte Penale Internazionale, e ha criticato duramente "una certa parte della magistratura" per aver giudicato l'operato del governo senza conoscere gli atti.
Il ministro dell'Interno Piantedosi ha smentito categoricamente pressioni o ricatti sul governo nella gestione del caso. Ha precisato che Almasri "non è mai stato un interlocutore del governo per le questioni migratorie" e che la sua espulsione è stata motivata da ragioni di sicurezza nazionale.
L'intervento di Nordio ha provocato tensioni in aula quando, abbandonando il testo preparato, ha accusato la magistratura di "interventi sciatti" che renderebbero "molto difficile il dialogo", scatenando le proteste delle opposizioni.
Presenti in aula i leader delle opposizioni Schlein e Conte, mentre erano assenti, oltre alla premier, i vicepremier Salvini e Tajani.
La vicenda si intreccia con un'indagine della Procura di Roma che vede indagati membri del governo, circostanza che secondo Maurizio Lupi (Noi Moderati) avrebbe impedito all'esecutivo di riferire prima in Parlamento. |
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05-02-2025
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