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Processo Open Arms, Salvini assolto: "Il fatto non sussiste"
Verdetto di primo grado nel processo che vedeva l'allora ministro degli Interni accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti. "Il tribunale ha detto che abbiamo fatto nostro dovere"
Il leader della Lega e attuale vicepremier Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms con formula piena "perché il fatto non sussiste". Cade così l'accusa di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per cui la Procura aveva chiesto 6 anni di reclusione. I fatti risalgono all'agosto 2019, quando Salvini, allora Ministro dell'Interno, aveva bloccato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave della ONG spagnola. La vicenda si era protratta per 18 giorni, culminando con l'intervento del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che aveva ordinato lo sbarco immediato a causa delle condizioni critiche a bordo.
"Sono felice, dopo tre anni hanno vinto il buon senso e l'Italia", ha dichiarato Salvini all'uscita dal tribunale. "La sentenza non assolve solo me ma una idea di Paese", ha aggiunto il ministro. Solidarietà è giunta immediatamente dagli alleati di governo, con la Premier Meloni che ha sottolineato come "difendere i confini non è mai un crimine" e il ministro Tajani che ha commentato: "C'è un giudice a Palermo!". La difesa aveva sostenuto che la Open Arms avrebbe dovuto dirigersi verso altri porti, come Spagna, Malta o Tunisia, invece di puntare deliberatamente sull'Italia. Durante il processo, Salvini ha ricevuto sostegno sia dal suo partito, con la presenza in aula di diversi esponenti della Lega, sia da figure internazionali come Viktor Orban ed Elon Musk.
Il legale di parte civile Michele Calantropo ha annunciato che attenderà le motivazioni della sentenza prima di valutare un eventuale appello, esprimendo particolare interesse per il decadimento anche del reato di rifiuto d'atti d'ufficio.
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20-12-2024
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