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Gazzetta Ufficiale
Damasco è caduta, finito il regime di Assad

L'esercito si arrende. Aperte le carceri, il Presidente fugge in aereo per destinazione ignota. Nella capitale e nelle città siriane si festeggia al grido di “Libertà”

La capitale siriana è caduta nelle mani degli insorti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) dopo un'offensiva lampo durata appena undici giorni. Bashar al-Assad, presidente ormai ex, è fuggito con un aereo verso una destinazione sconosciuta, mentre migliaia di cittadini hanno invaso le strade festeggiando quello che considerano un momento di liberazione.

Le milizie ribelli hanno annunciato di aver conquistato Damasco, aprendo le porte della famigerata prigione di Sednaya, simbolo dell'oppressione del regime. Il carcere, soprannominato "Mattatoio umano", è stato teatro di migliaia di morti: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, circa 30.000 detenuti sono periti a causa di torture ed esecuzioni di massa. Abu Mohammed al-Jolani, leader di HTS, ha immediatamente dato disposizioni alle proprie forze di non avvicinarsi alle istituzioni pubbliche, che rimarranno sotto la supervisione dell'attuale primo ministro Mohamed Ghazi al-Khalali fino a un passaggio ufficiale di consegne.

Mazlum Abdi, capo delle Forze Democratiche Siriane, ha salutato l'evento come un momento storico, vedendo nell'attuale cambiamento un'opportunità per costruire una Siria democratica e giusta. Le strade di Damasco e Homs sono state teatro di festeggiamenti, con cittadini che scandivano "Libertà, libertà" e celebravano la fine di cinquant'anni di dominio del partito Baath. Il premier uscente ha dichiarato di essere pronto a collaborare con "la leadership scelta dal popolo", tendendo simbolicamente la mano a tutti i siriani per preservare le istituzioni statali in questo momento di transizione.

I ribelli hanno già iniziato a rimuovere i simboli del vecchio regime, abbattendo statue che rappresentavano i cinquant'anni di dominio assoluto di Assad e della sua famiglia. Un segno tangibile di rottura con il passato in una Siria che si prepara a un futuro ancora tutto da scrivere.
08-12-2024

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