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"L'attacco avrà conseguenze amare e inimmaginabili"

L'Iran mette in guardia Israele. Hamas: "Un accordo con Netanyahu è possibile". Un funzionario del movimento islamista: "Le nostre richieste sono chiare e conosciute". In Libano altri raid di Tel Aviv con morti e feriti. Crosetto in Israele

Le Guardie Rivoluzionarie iraniane, per bocca del loro comandante Hossein Salami, hanno promesso "aspre conseguenze" a Israele, definendo l'operazione un "errore di calcolo" che non ha raggiunto i suoi obiettivi. La posizione di Teheran si è ulteriormente irrigidita con le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, che ha annunciato una risposta "decisa ed efficace" all'aggressione. Parallelamente, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, in una conversazione con l'omologo britannico David Lammy, ha rivendicato il diritto dell'Iran all'autodifesa, chiedendo una condanna internazionale dell'attacco israeliano.

Nonostante i toni bellicosi, emergono segnali di apertura diplomatica: Ali Akbar Velayati, consigliere della guida suprema Khamenei, ha dichiarato al Financial Times la disponibilità dell'Iran a cooperare con i Paesi occidentali, a condizione del rispetto della sovranità iraniana.

Nel frattempo, la situazione a Gaza rimane critica: un raid israeliano sul campo profughi di Shati ha causato 11 vittime palestinesi, tra cui tre giornalisti, colpendo una scuola che ospitava sfollati. Sul fronte diplomatico, Hamas, attraverso il funzionario Husam Badran, ha indicato la possibilità di un accordo con Israele, subordinato al rispetto degli impegni già presi da Netanyahu.

La tensione si estende anche al confine libanese, dove l'esercito israeliano ha richiesto l'evacuazione di alcune aree di Tiro in previsione di operazioni contro Hezbollah.

In questo contesto, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto è arrivato in Israele per una serie di incontri istituzionali, segnalando l'attenzione della diplomazia internazionale sulla crisi in corso.
28-10-2024

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