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Gazzetta Ufficiale
Oggi in CdM decreto sui trasferimenti e la lista di Paesi sicuri

Meloni rilancia la mail del magistrato: "La premier è un pericolo". A Bari i 12 rientrati dall'Albania. Nordio: "La definizione di Paese sicuro non può spettare alla magistratura"

La tensione tra esecutivo e magistratura raggiunge nuovi picchi sul tema dell'immigrazione, mentre il governo si prepara a modificare la normativa sui Paesi sicuri attraverso un decreto legge. La mossa arriva dopo il recente caso dei 12 migranti destinati al centro di Shëngjin in Albania, la cui espulsione è stata bloccata dai giudici.

I tecnici di Palazzo Chigi stanno lavorando a un provvedimento che mira a ridefinire la lista dei Paesi sicuri, elemento chiave per l'attuazione degli accordi di esternalizzazione dell'accoglienza migranti. Il Consiglio dei ministri si riunirà alle 18 per discutere la questione, con l'obiettivo di elevare a norma primaria quanto precedentemente stabilito dal decreto interministeriale del 7 maggio.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in un'intervista a La Repubblica, ha sottolineato come la definizione di "Paese sicuro" debba essere una prerogativa politica, pur nel rispetto del diritto internazionale. "Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero criticare i processi. Ma la diatriba l'hanno iniziata loro," ha dichiarato il Guardasigilli, sostenendo che la sentenza della Corte UE sia stata male interpretata dai giudici italiani.

La questione si complica alla luce delle decisioni della Corte di Giustizia UE, secondo cui gli Stati membri non possono espellere migranti in Paesi terzi dove sussista anche solo il rischio di condanne a morte, torture o trattamenti degradanti, anche in caso di diniego della domanda d'asilo.

La tensione ha raggiunto un nuovo apice quando la premier Meloni ha condiviso sui social media un articolo de Il Tempo che riportava il contenuto di un'email del giudice Marco Patarnello, sostituto procuratore della Corte di Cassazione. Nell'email, indirizzata ad alcuni colleghi dell'ANM, il magistrato definisce l'attuale premier "più pericolosa di Berlusconi" proprio perché "non si muove per interessi personali ma per visioni politiche."

La presidente del Consiglio aveva già espresso critiche verso una parte della magistratura, definendola "politicizzata e ideologicamente prevenuta." Questo nuovo episodio evidenzia ulteriormente la frattura tra potere esecutivo e giudiziario sul tema dell'immigrazione.
21-10-2024

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