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Rientrano in Italia i migranti trasferiti in Albania
Rimpatrio a Bari dopo la decisione della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non ha convalidato il loro trattenimento nel centro di Gjader. Nordio: "Sentenza abnorme, legifereremo"
Si riaccende lo scontro tra governo e magistratura sul tema migranti dopo la decisione del tribunale di Roma che ha invalidato il trattenimento di dodici migranti nel centro di Gjader, in Albania. I migranti, attualmente in viaggio verso Bari a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, avranno 14 giorni di tempo per presentare ricorso contro il respingimento della loro richiesta d'asilo.
La vicenda ha provocato una dura reazione da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che durante un convegno a Palermo ha criticato apertamente la decisione del tribunale. "Non si tratta di un attacco alla magistratura", ha precisato il Guardasigilli, "ma di un dissenso sul merito di una sentenza che riteniamo abnorme". Secondo Nordio, la questione solleva un problema più ampio di separazione dei poteri. "La definizione di uno Stato come sicuro o meno è una decisione di alta politica che non può essere demandata alla magistratura", ha affermato il ministro, annunciando l'intenzione del governo di intervenire con nuovi provvedimenti legislativi.
Il Guardasigilli ha poi sottolineato la differenza fondamentale tra potere politico e giudiziario: "Noi politici rispondiamo al popolo e possiamo essere rimossi se non soddisfiamo il mandato ricevuto. La magistratura, pur essendo autonoma e indipendente, non può arrogarsi prerogative che sono essenzialmente politiche". |
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19-10-2024
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