Sinner, caso clostebol: la Wada presenta ricorso
L'Agenzia mondiale antidoping chiedo lo stop di 1-2 anni. L'azzurro numero 1 del mondo: "Sorpreso e deluso". "Sapevo della decisione ma risulterò innocente". E vola ai quarti di Pechino
L'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha presentato ricorso contro l'assoluzione di Jannik Sinner, il numero 1 del mondo, nel caso di presunto doping che lo coinvolge, quando mesi fa era stato sottoposto a un controllo antidoping di routine. Il test aveva rilevato tracce di una sostanza proibita nel suo campione, il clostebol. Tuttavia, dopo un'indagine approfondita, Sinner era stato assolto da ogni accusa, con la commissione disciplinare che aveva accettato la sua difesa di "contaminazione accidentale".
La WADA, non soddisfatta della decisione, ha deciso di presentare ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). L'agenzia sostiene che: 1. Le prove presentate da Sinner sulla contaminazione accidentale non siano sufficientemente convincenti. 2. La sostanza rilevata potrebbe aver fornito un vantaggio competitivo, anche se assunta involontariamente. 3. È necessario mantenere una linea dura contro il doping per preservare l'integrità dello sport.
Jannik Sinner e il suo team legale si sono detti "sorpresi e delusi" dal ricorso della WADA. In una dichiarazione, Sinner ha affermato: "Ho sempre giocato in modo pulito e continuerò a farlo. Sono fiducioso che la verità prevarrà ancora una volta." Il suo allenatore, Simone Vagnozzi, ha aggiunto: "Jannik è un atleta esemplare. Questa situazione è stressante, ma siamo certi che dimostrerà nuovamente la sua innocenza".
Intanto, nell'ATP di Pechino, Sinner supera il russo Safiullin e vola ai quarti: 3-6, 6-2, 6-3 lo score finale.
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