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Rifiuti, Ue: procedura d'infrazione contro l'Italia
La direttiva è la legislazione quadro europea volta a prevenire o ridurre la produzione di rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell'uso delle risorse e migliorando l'efficienza di tale uso
 La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato recepimento corretto della direttiva quadro sui rifiuti. L'azione si concretizza nell'invio di una lettera di costituzione in mora, che segnala l'inizio formale del procedimento.
La direttiva in questione, fondamentale per la transizione verso un'economia circolare, mira a prevenire e ridurre la produzione di rifiuti, migliorando l'efficienza nell'uso delle risorse. Stabilisce obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione dei rifiuti urbani per il riutilizzo, oltre a imporre agli Stati membri il miglioramento dei sistemi di gestione dei rifiuti.
Secondo la Commissione, l'Italia non ha adeguatamente recepito diverse disposizioni chiave della direttiva, tra cui quelle sulla responsabilità estesa del produttore, sulla garanzia di un riciclaggio di alta qualità, sulla raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi e sull'implementazione di un sistema di tracciabilità elettronica. L'Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e correggere le carenze evidenziate. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrebbe procedere con l'emissione di un parere motivato, ulteriore passo nella procedura di infrazione.
Va notato che l'Italia non è l'unico paese sotto esame: procedure simili sono state avviate contro altri dieci Stati membri dell'UE, tra cui Bulgaria, Francia e Paesi Bassi. |
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25-07-2024
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