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Mezzi militari cinesi circondano Taiwan

Le esercitazioni di Pechino, più vicine all’isola rispetto a quelle del 2022, in corso dopo l’insediamento del nuovo presidente. “Puniremo gli indipendentisti"

Pechino ha dato il via oggi a due giorni di manovre militari intorno a Taiwan, in risposta all'insediamento del nuovo presidente dell'isola, Lai Ching-te (conosciuto anche come William Lai). Le esercitazioni coinvolgono navi della marina e aerei militari cinesi, come riportato dall'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua.

Le autorità cinesi hanno descritto queste operazioni come una "severa punizione" contro le forze "indipendentiste" dell'isola. Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato che chi sostiene l'indipendenza di Taiwan subirà gravi conseguenze, affermando che tali forze rimarranno "con la testa rotta e il sangue che scorre" nel confronto con l'impresa cinese di unificazione.

Da parte sua, Taiwan ha condannato fermamente le manovre di Pechino, definendole "provocazioni irrazionali". Le autorità di Taipei hanno dichiarato di aver dispiegato le proprie forze marittime, aeree e terrestri per difendere la libertà, la democrazia e la sovranità dell'isola. La guardia costiera taiwanese ha confermato il dispiegamento di navi per monitorare e difendere le acque circostanti l'isola.

La risposta di Taipei sottolinea la crescente tensione nella regione, con le autorità taiwanesi che ribadiscono il loro impegno a proteggere la sovranità nazionale. In un comunicato, la guardia costiera ha affermato: "In collaborazione con il Ministero della Difesa nazionale, monitoriamo i movimenti nelle zone marittime circostanti. Difenderemo la sovranità e la sicurezza del Paese con un atteggiamento fermo".

Sul fronte internazionale, le manovre militari cinesi hanno suscitato preoccupazione. Il tenente generale Stephen Sklenka, vicecomandante del Comando degli Stati Uniti per l'Indo-Pacifico (Usindopacom), ha commentato da Canberra che queste esercitazioni erano attese, ma non per questo meno preoccupanti. Sklenka ha esortato altre nazioni a condannare pubblicamente le azioni di Pechino, sottolineando che una condanna collettiva avrebbe un impatto maggiore.

"La comunità internazionale deve reagire a queste provocazioni", ha detto Sklenka, suggerendo che l'obiettivo delle manovre cinesi sia più rivolto alla popolazione interna che alla comunità globale.
23-05-2024

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