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VOLTI, PERCHÉ S'INCONTRANO, un'esposizione di Cosimo Cavallo

A cinque anni di distanza dall’esposizione dedicata all'artista nel 2019 e curata da Marzia Capannolo e Francesco Sena, Gliacrobati torna a ricomporre le tappe del...

Venerdì 12 aprile 2024, alle ore 18.00, la galleria Gliacrobati (via Ornato 4, Torino) inaugura Volti, perché s’incontrano, esposizione di Cosimo Cavallo a cura di Luca Atzori, in mostra fino a sabato 25 maggio.

A cinque anni di distanza dall’esposizione dedicata all'artista nel 2019 e curata da Marzia Capannolo e Francesco Sena, Gliacrobati torna a ricomporre le tappe del lungo viaggio nella vita e nell’arte di Cosimo Cavallo attraverso una nuova mostra, in cui è presentata una significativa quantità di opere centrate proprio sulla rappresentazione del volto.

Il tempo che passa, paragonato a una forbice. A ogni sua recisione, qualcosa se ne va, e la realtà appare diversa, prende altra forma. Così, di quegli “occhi rotti” vagheggiati in un tempo misterico, vediamo oggi i volti. Il centro della nostra disattenzione, nell’ipnotica e minacciosa presenza di quel signore barbuto che camminava per le strade e gridava “ti taglio la testa” con accento pugliese, era sugli occhi. Ma quelli erano volti (e domani che cosa saranno?).

Capita così per tutti, i nostri volti cambiano con il tempo, e con essi cambiamo noi, diventiamo altre persone. Come nelle foto da giovani, in cui ci si rivede belli, diventati altri da noi stessi.

Era il 2014 e Cosimo Cavallo riempiva un senso che oggi diventa più articolato. In un tempo che si stira, per farsi simbolo. Disegnava ai tempi le metamorfosi, figure astratte che evocavano nebulose o tempeste solari, con tratti neri da biro, seppure iniziasse a dare una possibilità alla pittura, anche grazie all’aiuto delle persone che occupavano la Cavallerizza Reale a Torino.

Quando con Cosimo Cavallo si erano realizzati insieme a Luca Atzori la prima mostra e relativo catalogo presso Rizomi, la galleria di Art Brut che si trovava in quel periodo in via Sant’Agostino, era un periodo di profondi cambiamenti, il quartiere aveva iniziato a brillare. La mostra era stata talmente partecipata che diventava un fatto mediatico: la scoperta di una persona, un artista, in un senzatetto. La solita banalità, una sorpresa che puntualmente si ripete, routinaria. Le persone che scoprono l’artista, quando non si accorgono di scoprire la propria abitudine a stigmatizzare ciò che non riescono a comprendere.

È peculiare come in quel periodo catalogo e mostra fossero stati gestiti quasi interamente come una dimostrazione che l’arte di Cosimo Cavallo non fosse Art Brut, etichetta con cui si connota un artista scevro da determinate logiche di mercato, che è rientrato all’attenzione per il fascino esercitato dalla sua figura iperbolica o semplicemente marginale, e questo, se vogliamo essere onesti, può essere vero. Eppure, resta il fatto che è quanto accade nell’esigenza espressiva, e la traccia che ricordiamo, soprattutto dall’epoca moderna in poi, come postuma.

Purezza e colta nostalgia, resistenza totale a un mondo che schiaccia la creatività, il possesso di un antico mestiere, la poesia dell’improduttivo, di questo si può accusare un artista come Cosimo oggi. La necessità, però, non è forse sufficiente a trovare un valore in tutto questo?

È possibile vedere l’esposizione anche online su: www.vspacegallery.com.

Per maggiori informazioni: www.gliacrobati.com.

Galleria Gliacrobati
Via Luigi Ornato, 4, 10131 Torino
Giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.30
Sabato dalle 11.00 alle 19.30
info@gliacrobati.com
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