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Raid israeliani su Rafah e sull'ospedale di Khan Younis

Sarebbero decine le vittime. Pronta l'offensiva di terra. Nuovo apello dell'Oms: "Cessate il fuoco. Per abitanti sofferenze impensabili, dove devono andare?"

Nelle ultime ore, l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti nell'area di Rafah, situata sulla punta meridionale della Striscia di Gaza. L'azione segue l'ordine impartito da Benjamin Netanyahu di preparare un "piano di evacuazione" per i civili presenti nell'area, suggerendo la possibilità di un'imminente offensiva terrestre.

I testimoni segnalano attacchi nei pressi della città di Rafah, abitata da circa 1,3 milioni di palestinesi, con oltre il 50% della popolazione della Striscia che si è rifugiata lì per sfuggire alle violenze nelle zone settentrionali. I raid hanno provocato, secondo il ministro della Sanità di Hamas, 110 morti, di cui 25 nell'area di Rafah, con segnalazioni di "intensi combattimenti" nell'ospedale Nasser di Khan Younis.

La situazione umanitaria è sempre più critica, con la distruzione dell'ospedale Al Awda nel Nord di Gaza, bombardato due volte nella scorsa settimana. Il direttore facente funzione della struttura, Mohamed Salha, ha evidenziato danni significativi, tra cui la distruzione parziale dei serbatoi d'acqua e dell'impianto di distillazione, gravemente compromettendo i servizi sanitari di emergenza, chirurgia, maternità e altro. Il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso preoccupazione per la "triste realtà dei pazienti e degli operatori sanitari nel Nord di Gaza", sottolineando la carenza di carburante, farmaci e forniture mediche, oltre alla distruzione del sistema di energia solare.

Martin Griffiths, responsabile per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, ha dichiarato che molte persone a Rafah hanno sopportato sofferenze impensabili, con case distrutte, strade mine e quartieri bombardati. Griffiths ha espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di un luogo sicuro per la popolazione di Rafah, sottolineando che "non c'è più nessun posto dove andare a Gaza".
10-02-2024

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