Tokyo 2020, altre medaglie per l'Italia
Argento di Nespoli nel tiro con l'arco. Bronzo di Quadarella negli 800, di Irma Testa nella boxe e di Pizzolato nel sollevamento pesi. Sciabola, azzurre in finale terzo posto
.jpg) Con un pizzico di amarezza, Mauro Nespoli porta a casa l'argento nel torneo di singolare di tiro con l’arco alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’azzurro è stato sconfitto in finale dal sorprendente turco Mete Gazoz per 6-4 (bronzo al giapponese Takaharu Furukawa, che ha battuto il cinese di Taipei Tang Chih-Chun per 7-3 nella finalina di consolazione).
Prima, ai Giochi c'è stata una nuova pagina storica dello sport italiano: Irma Testa vince la medaglia di bronzo, sconfitta nella semifinale dei pesi piuma (fino a 57 kg) dalla filippina Nesty Petecio, campionessa mondiale della categoria: 4-1 il verdetto ai punti dei giudici. Quella di Testa è la prima del pugilato femminile. Altro bronzo poi in medagliere grazie al riscatto di Simona Quadarella: dopo la delusione nei 1500, la romana piazza la zampata e con una gara al cardiopalma conquista un bronzo negli 800 in 8’18’’35. Davanti a lei le imprendibili Kathy Ledecky (8’12’’57) che si prende la rivincita sull’australiana Titmus (8’13’’83). Nel basket, Azzuri ai quarti: con la Nigeria, dopo essere stati sotto 56-63, la squadra di Meo Sacchetti si rialza e strappa fino all’80-71 finale. Un mese fa sembrava perfino impensabile questa Olimpiadi. Ora può succedere di tutto.
Bronzo anche per Nino Pizzolato nel sollevamento pesi categoria 81 kg. L’azzurro ha chiuso con un totale di 365 kg alzati. Medaglia d’oro al cinese Lyu Xiaojun con 374 kg alzati e nuovo record olimpico. Argento per il dominicano Zacarias Bonnat Michel con 367 kg. Per il sollevamento pesi italiano è la terza medaglia conquistata a questi Giochi, dopo quelle di Mirko Zanni e Giorgia Bordignon.
Intanto, per la prima volta nella storia del canottaggio, il 4 senza avrà cinque medaglie: il Cio ha deciso infatti di accogliere la richiesta dell’Italia di premiare Bruno Rosetti, il canottiere escluso dalla finale dopo essere risultato positivo al test salivare effettuato la notte precedente. Il presidente del Coni Giovanni Malagò si era subito messo al lavoro per convincere il Comitato olimpico dell’eccezionalità del caso in questione, che ha infine accolto l'istanza, come era giusto che fosse.
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