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Gazzetta Ufficiale
PRESENTATA A ROMA LA 55. MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA

Preceduta da un affettuoso ricordo del fotografo Pietro Coccia, uno dei professionisti più noti del cinema italiano recentemente e prematuramente scomparso, narrateur di pregi e difetti del gran circo dello spettacolo, per molti un quasi  bio-fotografo ufficiale, è stata presentata questa          mattina - alla sala "Dalí" dell’Istituto Cervantes, a Roma - la 55a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, alla presenza del direttore artistico Pedro Armocida, del presidente del Comitato scientifico e co-fondatore della Mostra Bruno Torri, del vicesindaco e assessore alla Bellezza del comune di Pesaro Daniele Vimini , oltre ad alcuni autori e produttori (Marco De Angelis, Antonio Di Trapani, Emanuele Nespeca, Vito Zagarrio, Gianluca Arcopinto ) che parteciperanno al Festival che si terrà dal 15 al 22 giugno nel segno del nuovo cinema.

Bruno Torri ha voluto subito sottolineare la grande continuità di questa 55a edizione con le origini della Mostra ( "Intraprendere un discorso che si rifaccia alla tradizione ma con uno sguardo sempre al futuro, come facciamo quest’anno invitando in giuria Amir Naderi, che fu a Pesaro per le grandi edizioni dedicate al cinema iraniano”).

“Questo è l’obiettivo della Mostra” ha sottolineato il direttore Pedro Armocida, che ha illustrato il ricco programma di quest’anno, con la ricerca del “Nuovo Cinema” in tutte le sue multiformi possibilità , anche attraverso proposte eterogenee che racchiudono un mondo senza centri di gravità e in perenne mutamento, a partire dal Concorso Pesaro Nuovo Cinema, con sette opere (prime o seconde) provenienti da tutto il mondo, spesso lontane dai classici stilemi tipicamente “da festival”. Due le giurie, quella professionale (Olimpia Carlisi, Amir Naderi e Andrea Sartoretti) e quella degli studenti.

Prosegue poi la ricognizione della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale ed extra-formato, costituita da Satellite – Visioni per il cinema.

L’apertura in Piazza del Popolo è affidata al cult Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid) , diretto da George Roy Hill,con Paul Newman e Robert Redford , a cinquant’anni dalla sua uscita.

L’Evento Speciale dedicato al cinema italiano vede quest’anno l’approfondimento del “lato b” della nostra cinematografia. Ossia il cinema di genere nelle sue forme più eterogenee che dalla commedia, genere principe di tutto il nostro cinema, arriva a tutte le sperimentazioni più ardite. Ad accompagnare la retrospettiva dei film più recenti che hanno lavorato sui generi, ci sarà un volume, a cura di Pedro Armocida e Boris Sollazzo, pubblicato da Marsilio.

L’illustrazione del manifesto di quest’anno, in linea con il discorso sul cinema di genere italiano, è stata affidata a Roberto Recchioni, romano, classe 1974, sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema, illustratore, critico cinematografico, personalità web. La sua principale occupazione è l’arte sequenziale ed è stato definito “la rockstar del fumetto italiano”.

La Mostra ricorderà Bernardo Bertolucci, con un omaggio che racchiude tutte le sue partecipazioni al festival a partire dagli anni ’60. Per ricordare la straordinaria figura della cineasta Barbara Hammer, pioniera del cinema lesbico, scomparsa recentemente a New York all’età di 80 anni, la Mostra proprone in 16mm il suo film del 1973, “Sisters”.

Per la prima volta in Italia la personale di Lee Anne Schmitt,  una delle artiste e cineaste statunitensi più interessanti soprattutto per il suo lavoro, quasi sempre in 16 mm, legato al pensiero politico, all'esperienza personale e alla terra. A Pesaro, la Schmitt presenterà tutti i suoi film e parteciperà a un incontro con Rinaldo Censi, curatore della personale.

Walter Veltroni, nuovo componente del comitato scientifico, ‘debutta’ con una serie di incontri «FuoriCinema» con personalità del mondo del giornalismo e dello spettacolo :  Giovanni Floris (20        giugno), Lino Banfi ( 21 giugno).

Con il sostegno di AC/E e in collaborazione con il festival “Margenes” e “Mujeres de Cine”, la Mostra propone un focus sul cinema spagnolo contemporaneo declinato al femminile con 5 titoli, tra film di lungometraggio, cortometraggio e documentario, degli ultimi anni in cui hanno debuttato molte interessanti registe.

Anche la tradizionale sezione sul cinema russo contemporaneo, sarà tutta dedicata, a opere dirette da registe. E quest’anno si celebra l’anniversario del focus sul cinema russo che la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema da dieci anni porta avanti.

Le proiezioni speciali. In anteprima mondiale: White Flowers di Marco De Angelis, Antonio Di Trapani, Gelsomina verde di Massimiliano Pacifico, Adriano Aprà Autoritratto di Pasquale Misuraca; in anteprima italiana, Rasendes Grün mit Pferden di Ute Aurand , proiezione in 16mm.

Quale omaggio a Notre-Dame: Nuestra Señora de Paris di Teo Hernandez (1981-1982). Per Emergency - 25 anni : La terra strema di Federico Greco (2018).

Tornano le lezioni di storia di Federico Rossin alle prese con una retrospettiva che vuole riscoprire il cinema femminista dal 1968 al 1978 in quattro programmi.

30 anni di Fuori Orario: non è solo la celebrazione, attraverso una serie di ‘pillole’ sparse per tutte i giorni diproiezione del festival, dell’anniversario di 30 anni della trasmissione televisiva notturna di Rai 3, “la riserva indiana” (come l’ha definita Bertolucci) che ha rivoluzionato il modo di vedere i film d’intere generazioni di cinefili. È soprattutto un omaggio ‘prospettivo’ con lo sguardo verso il futuro…

E poi vent’anni di Stacult, tra i pochissimi programmi dedicati al cinema sulle tv generaliste.

Un ruolo importante sarà poi ricoperto dall’animazione italiana per la sezione Corti in Mostra – Animatori italiani oggi, che comprende una selezione tra i migliori cortometraggi di animazione italiana recente. Quest’anno alla rassegna dei corti, una personale per segnalare il lavoro, lungo un arco temporale abbastanza ampio, di un autore: Roberto Catani .

E ancora: uno dei massimi registi sperimentali argentini - Claudio Caldini- sarà ospite del festival, dove proporrà dal vivo i suoi film in super8 con una performance speciale al Centro Arti Visive – Pescheria; con Concorso (Ri) montaggi. Il cinema attraverso le immagini, una selezione di cinque video essay/recut/mash-up/remix; Re-framing home movies, si sviluppa a partire dalla collaborazione di tre realtà italiane impegnate nella salvaguardia e valorizzazione dei film di famiglia; infine, tutte le sere, a partire dalla mezzanotte, sarà possibile partecipare al Dopofestival – Il muro del suono a cura di Anthony Ettorre, in un alternarsi di musica e immagini fuori dagli sche (r) mi, con sonorizzazioni e performance uniche in anteprima per la Mostra del cinema.

Dulcis in fundo, Tutto Grifi al Centro Arti Visive: per la prima volta integralmente tutti i materiali video analogici open reel, realizzati da Alberto Grifi insieme ad altri tra il 1976 e il 1977.

“Ma l’importante – come glossa Pedro Armocida- è sapere che cos’è il cinema. Ma su questo, modestamente, il magistero della Mostra, alla 55a (sì: cinquantacinquesima) edizione, è preciso, chirurgico: il cinema si dà a noi nelle forme e formati che non rispettano canoni. E che, oggi e ancora più di prima, si espan-dono. Anche in senso fisico. Come le immagini notturne che sconfinano nel Muro del suono. Come quelle di Fuori Orario (che omaggiamo per cento di questi 30 anni) con la prima proiezione “mai vista” lungo tutta una notte della Mostra. Come SATELLITE che esce dalla sala Pasolini per sperimentare nuovi luoghi ( Cà Pesaro) dove il contenitore agisce sul contenuto, liberandolo. L’ho sempre immaginata così la Mostra. Accordata sugli spazi in cui si mostra. Così questa edizione presenta il maggior numero di film in assoluto, da molti anni a questa parte, perché il formato delle durate ha consentito miracolosamente il loro moltiplicarsi”.

E il vicesindaco e assessore alla Bellezza Vimini ha sottolineato l’importanza della Mostra del nuovo cinema di Pesaro per il panorama culturale nazionale e per la città stessa: "è una mostra che ha saputo ’cucirsi’ con la città e con i suoi spazi più significativi (Palazzo Gradari, Teatro sperimentale, Piazza del popolo, Centro Arti Visive Pescheria,Cà Pesaro, ecc.): legare la forza del cinema a questi luoghi è qualcosa di cui ringrazio questo festival ".
07-06-2019


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