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In libreria "Comprati e venduti" di Claudio Fava
Stiamo ragionando del modo in cui l’informazione è stata anche il bottino di guerra delle mafie, non solo in Sicilia. Stiamo ragionando di un sistema di complicità economiche e di convenienze sociali che saldava i destini dei mafiosi a quelli dei loro protettori. E di un giornalismo che s’era offerto di far da cerniera tra quei mondi: A Palermo, a Catania, ovunque in Italia.
Non sono sempre belle storie. Ci dicono di un mestiere spesso meschino, di cose taciute per conformismo, spazzate sotto il tappeto come grumi di polvere.
Un viaggio attraverso le vite dei giornalisti sotto il mirino della mafia, ma anche uno sguardo sul rapporto tra informazione e poteri criminali. Le riflessioni di Claudio Fava danno vita a un libro che unisce narrazione e analisi, denuncia della situazione in cui lavorano e si trovano a operare alcuni giornalisti italiani, non solo al sud. “Quando mi è stata affidata dalla Commissione antimafia la relazione sul rapporto tra mafie e informazione ho pensato che fosse lo strumento per a affondare lo sguardo sulle cose tristi e opache di questi anni: sui giornali utilizzati come ramazza per parlar d’altro; su quei direttori, editori, inviati che hanno scelto di tacere; sui giovani cronisti mandati in prima linea senza nemmeno un contratto in tasca. Scrivere su chi scrive di mafia è anche questo, un viaggio in terra straniera tra forestieri, abusivi, invisibili, soldati semplici, carne da cannone. Quarant’anni fa come oggi”.
Claudio Fava COMPRATI E VENDUTI Storie di giornalisti, editori, padrini, padroni pp. 96 – euro 12 – uscita settembre 2016 |
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21-09-2016
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