Fra sacro e profano, il pubblico è catapultato in questa storia dapprima inquietante, poi via via comica e drammatica. Un po’ giallo e un po’ noir. Il triduo dei momenti è di fatto il punto di forza dello spettacolo con Cinzia Antifona, Valentina Greco e Francesca Pica; una più brava dell’altra per interpretazione, voce e mimica.
La devozione ad una fede misteriosa, per un destino già scritto. Quel che succede nel mondo esterno non le riguarda, ciò che conta è la condotta morale, fatta di preghiere, santini, confessioni e soprattutto castità.
Scenografia e musiche ridotte al minimo, rendono l’intera rappresentazione ancora più coinvolgente. Niente musiche, ma riproduzioni di suoni e versioni distorte di storici canti di processione che miscelati a rumori di sottofondo danno allo spettacolo un senso di turbamento interiore agghiacciante.
Tratto da “Festa al celeste e nubile santuario” di Enzo Moscato, “Indubitabili celesti segnali” è un indagine su tre assurde solitudini, sui rapporti asfittici fra tre sorelle che vivono una condizione “isterica” della quale assumo, assorbendole, tre forme tipiche: mutismo, cecità e falsa gravidanza.
Angela Di Giacomantonio