La Spagna scende in piazza contro l’austerità
Mobilitazione imponente: i cittadini di oltre 60 città a manifestare dopo l’aggravarsi della disoccupazione e l’incapacità del governo e dell’Ue a trovare soluzioni
La Spagna scende in piazza per denunciare l’aggravarsi della disoccupazione generale, nonché delle difficoltà economiche sempre più crescenti a causa dell’austerità imposta dall'Europa, e l’incapacità del governo e della stessa Ue di farvi fronte. Manifestazio- ni si sono viste in più di 60 città, con deci- ne di migliaia di persone in strada.
La manifestazione principale è stata quella di Madrid. La popolazione ha chiesto a gran voce la fine delle misure di austerità attuate dal governo e ha denunciato il moltiplicarsi degli scandali di corruzione in seno al partito popolare. I sindacati spagnoli, che in gran parte hanno promosso la mobilitazione, puntano il dito in particolare contro l’inadeguatezza delle politiche attuate a livello europeo. Ignacio Fernàndez Toxo, portavoce della Ccoo, dichiara: «L’Unione Europea mantiene politiche di austerità che stanno dimostrando una totale inefficacia. E’ un vero suicidio». Per molti la situazione rischia di degenerare a livello sociale. La Spagna registra un tasso di disoccupazione che cresce di mese e che resta saldamente tra le più alte d’Europa: ha superato il 26%. Il numero di disoccupati è talmente alto, sostengono gli iberici, che i più giovani ritengono ormai che per loro non ci sia futuro.
L’immagine simbolo della grave difficoltà che il Paese sta attraversando, è quella offerta dalle “Vittime dei mutui ipotecari”. In una conferenza stampa all’esterno del Parlamento spagnolo, in tanti si sono presentati con sacchetti di carta sulla testa con i colori della bandiera dell’Unione Europea e occhi e bocca ritagliati che mostrano un’espressione triste. «Chiediamo una Europa dei Popoli, contro l’Europa dei mercati», hanno scandito.
Intanto il governo Rajoy ha varato una serie di nuove misure di austerità, come innalzamento delle imposte e dell’Iva in particolare, con lo scopo di risparmiare 150 miliardi di euro entro la fine del 2014. |