Extra omnes, la Cappella Sistina è sigillata
I cardinali hanno giurato e pronunciato lo storico extra omnes le porte della Sistina sono state sigillate. In mattinata celebrata la messa, con ovazione a Ratzinger
In Vaticano si apre il Conclave. Nel pomerig- gio la prima votazione. E come previsto, la fumata è stata nera. Il programma della gior- nata era iniziato con l’assegnazione degli al- loggi nella Domus Sanctae Marthae, quindi il cardinale decano Angelo Sodano ha presie- duto in San Pietro la messa Pro eligendo Pontifice.
La Messa pro eligendo è stata celebrata in latino, ma alcune parti sono state pronunciate in altre lingue: la prima lettura in inglese, il salmo in italiano, la seconda lettura in spagnolo. Il Vangelo è invece cantato e pronunciato in latino. Pronunciate preghiere in francese, swahili (lingua di molti Stati africani), portoghese, malayalam (lingua parlata in India, principalmente nel Kerala) e tedesco. Il cardinale Sodano ha ringraziato Dio «per la amorosa assistenza che sempre riserva alla sua Chiesa e in particolare per il luminoso Pontificato che ci ha concesso con la vita e le opere dell’amato e venerato Benedetto XVI, al quale in questo momento rinnoviamo tutta la nostra gratitudine». Durante l’omelia Sodano ha quindi detto che la Chiesa è chiamata alla carità, e la «massima opera di carità è l’evangelizzazione». «L’amore - ha detto - si fa particolarmente notare per nel contatto con la sofferenza, l'ingiustizia, la povertà, e con tutte le fragilità dell'uomo, sia fisiche che morali». È l’amore di Dio, ha aggiunto Sodano, che «spinge i pastori della Chiesa a svolgere la loro missione di servizio agli uomini di ogni tempo, dal servizio caritativo più immediato al servizio più alto, quello di offrire agli uomini la luce del Vangelo e la forza della grazia». Sodano ha anche ricordato l’enciclica di Paolo VI, “Populorum progressio”, che afferma che l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo. Da Sodano anche un richiamo all’unità della Chiesa, nella «diversità dei doni». Commentando la lettera di san Paolo agli Efesini, in cui si parla della unità per edificare la Chiesa, il cardinale ha osservato che «San Paolo ci insegna che tutti noi dobbiamo collaborare ad edificare l'unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria “la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia di ogni membro”». «Tutti noi dunque - ha detto - siamo chiamati a cooperare con il successore di Pietro, fondamento visibile di unità ecclesiale». «Preghiamo perché il Signore ci conceda un Pontefice che svolga con cuore generoso la luminosa missione» di «presiedere la carità». Questo l’invito del cardinale Angelo Sodano a conclusione dell’omelia.
I porporati elettori si sono ritrovati quindi alle 16:15 nella Cappella Paolina, Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, in abito corale, indossando la veste rossa, il rocchetto, la mozzetta e la berretta. Dalla Cappella Paolina, al canto delle Litanie dei Santi, i cardinali si sono diretti in solenne processione verso la Cappella Sistina, invocando con il canto del “Veni Creator” l’assistenza dello Spirito Santo. Poi l’ingresso in Conclave e il giuramento per l’elezione del nuovo Pontefice, secondo quanto previsto dall’Ordo Rituum Conclavis. Infine è stato pronunciato il tradizionale "Extra omnes!". Oltre ai 115 cardinali elettori hanno preso parte alla processione, indossando l’abito loro proprio, il Cardinale che ha dettato la meditazione, il segretario del Conclave, il vice-Camerlengo, l’Uditore generale della Camera Apostolica, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, due membri del Collegio dei Protonotari Apostolici di Numero Partecipanti, due membri del Collegio dei Prelati Uditori della Rota Romana, due membri del Collegio dei Prelati Chierici di Camera, il segretario del cardinale che presiede il Conclave, i cerimonieri pontifici, la Cappella Musicale Pontificia.
L’elezione del Pontefice in Conclave ha subito qualche cambiamento dopo il “motu proprio” di Benedetto XVI del 22 febbraio scorso. Le modifiche alle norme relative all’elezione del Papa indicate nella Costituzione apostolica “Universi Dominici grecis” varata da Giovanni Paolo II nel 1996, stabiliscono che dal momento in cui è stato disposto l’inizio delle operazioni dell’elezione, fino al pubblico annuncio dell’avvenuta elezione del nuovo Papa o comunque fino a quando lo avrà ordinato il nuovo Pontefice, i locali della Domus Sanctae Marthae, come pure e specialmente la Cappella Sistina e gli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche, dovranno essere chiusi, sotto l’autorità del Cardinale Camerlengo e con la collaborazione esterna del vice-Camerlengo e del sostituto della Segreteria di Stato vaticano, alle persone non autorizzate.
Come è noto, i cardinali elettori non possono essere avvicinati da nessuno durante il percorso dalla Domus Sanctae Marthae al Palazzo apostolico vaticano. E tutte le persone ammesse sono obbligate a uno “stretto segreto” con qualunque persona che sia estranea al collegio dei cardinali elettori. È per questo che hanno prestato giuramento alla vigilia della prima elezione. Quanto ai cardinali elettori, la formula di giuramento viene letta dal Cardinale Decano o dal cardinale primo per ordine e anzianità, e poiché il decano del collegio cardinalizio - il cardinale Angelo Sodano - non parteciperà al Conclave in quanto over 80, sarà Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione dei vescovi, ad aprire la serie dei 115 giuramenti. L’ultimo sarà il cardinale statunitense James Harvey, arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura e per lunghi anni Prefetto della Casa Pontificia durante il Pontificato di Wojtyla. |