E Berlusconi viola il silenzio preelettorale
L’ex premier sabato a Milanello: «Magistratura più pericolosa della mafia». Ingroia chiede l’intervento di Napolitano. La replica: colpa di un giornalista greco…
Anche alla vigilia del voto, Silvio Berlusconi è capace di creare una bufera. L’ex premier interviene a Milanello alla vigilia del derby del suo Milan con l’Inter e pensa bene di violare la legge sul silenzio preelettorale. «Magistratura più pericolosa della mafia». Ingroia chiede l’intervento di Napolitano. La replica: tutto regolare…
«Sono molto orgoglioso della mia campagna elettorale, combattuta dall’inizio alla fine senza un momento di fermo - ha detto il Cavaliere -. Mi avevano detto che temevo gli incontri duri con avversari nelle cosiddette fosse dei leoni ma ho smentito tutti perché sono andato dai vari Santoro, Floris e Annunziata. Ho dimostrato di non temere nessuno e di aver fatto una campagna tutta di proposte, idee e contenuti». «Da noi - attacca poi - la magistratura è una mafia più pericolosa della mafia siciliana, e lo dico sapendo di dire una cosa grossa». «In Europa hanno messo in giro la storia che io ero irriso perché qui in Italia mi hanno fatto un attacco con il Bunga Bunga che è un'operazione di mistificazione e diffamazione che non si regge su nulla». E ancora: «Da 150mila intercettazioni telefoniche non è venuto fuori un reato e continuano con i processi che sono stati ripresi da tutti i giornali stranieri, dove la magistratura è una cosa seria. Mentre da noi la magistratura è una mafia più pericolosa della mafia siciliana, e lo dico sapendo di dire una cosa grossa ma è così». «Parlando di magistratura non mi riferivo ovviamente alla grande maggioranza dei magistrati onesti e irreprensibili, ma a quella minoranza che usa la giustizia a fini di lotta politica».
Durissime le reazioni degli avversari: «Noi rispettiamo le regole e quindi il silenzio elettorale, altri non lo hanno fatto e, non potendo commentare certe dichiarazioni, chiediamo l’autorevole intervento del Presidente della Repubblica, anche a tutela della credibilità della magistratura di cui il Capo dello Stato è supremo garante», attacca Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione Civile.
Pronta la replica: da Palazzo Grazioli fanno sapere che «per quanto riguarda le dichiarazioni ad una emittente televisiva ellenica, esse sono state rilasciate dal presidente Berlusconi con l’intesa di non essere utilizzate prima della chiusura delle urne in Italia». |